di Mattia Sella
La notte di Natale del 1870 cadeva l’ultimo diaframma del traforo ferroviario del Fréjus, che collega Modane a Bardonecchia. Iniziato nel 1857, con il fondamentale sostegno di Camillo Benso conte di Cavour, l’opera era stata conclusa in soli 13 anni e mezzo, rispetto ai 25 anni previsti all’inizio, grazie all’utilizzo della perforatrice idropneumatica messa a punto dall’Ing. Germaine Sommeiller. L’inaugurazione si tenne l’anno successivo, il 17 settembre 1871, a Bardonecchia.
La «gran muraglia della Cina che son le Alpi dal Cenisio al
Brennero», come le descriveva in modo efficace
Quintino Sella, era stata finalmente attraversata da un tunnel ferroviario. Nella
seconda metà dell’Ottocento la rete ferroviaria che si stava sviluppando in
Europa aveva trovato un severo ostacolo nella barriera delle Alpi; si cominciò,
pertanto, a sviluppare progetti che permettessero di attraversarle con dei
trafori. Per realizzare quelle opere, oltre al contributo dei progettisti e
degli ingegneri, è stato fondamentale quello dei geologi.
Per commemorare questo evento
l’Accademia delle Scienze di Torino ha organizzato nella Sala dei Mappamondi,
il 6 e 7 ottobre, il convegno: Fréjus 150 (1871-2021). Per il 150°
anniversario del Traforo del Fréjus.
Merita ricordarlo anche nell’ambito della Sezione di storia delle Geoscienze della Società Geologica Italiana, perché nella prima giornata i relatori hanno presentato delle relazioni sia su temi storici sia su temi geologici.
Questo il programma:
IL TRAFORO DEL
FRÉJUS E I PRIMI TRAFORI TRANSALPINI
Chairman Amalia Bosia,
Accademia delle Scienze
La Reale Accademia delle Scienze e la
sfida del Fréjus
Mario Alberto Chiorino, Accademia delle
Scienze & Politecnico di Torino
Il Traforo del Fréjus e la nascita
dell'Art of Tunnelling
Sebastiano Pelizza, Accademia delle Scienze & Politecnico di Torino
Quintino Sella tra scienza e politica: i
trafori ferroviari transalpini, il Fréjus e il San Gottardo
Mattia Sella, Accademia delle Scienze & Fondazione Sella
Geologia del territorio nell’Ottocento e
sue applicazioni ai grandi tunnel transalpini
Giorgio Vittorio Dal Piaz, Accademia delle Scienze
Ricadute sociali, economiche e politiche
delle reti ferroviarie e dei primi trafori transalpini
Stefano Maggi, Università di Siena
TRANSALPINE RAILWAY BASE TUNNELS: 150 YEARS OF
GEOLOGICAL CONTRIBUTIONS
Chairman Rodolfo Carosi,
Accademia delle Scienze & Università di Torino
Geological studies
for the Simplon tunnel
Claudio Rosenberg, Sorbonne Université, Paris
Geological studies
of the Lyon-Turin cross-border section: Italian side
Marco Gattiglio, Università di Torino
Geological
environment of the Fréjus and Lyon-Turin tunnels: structural issues in the
framework of Alpine polyphase orogeny
Thierry Dumont, Université Grenoble-Alpes
Gotthard base
tunnel: forecast and finding
Peter Guntli, Sieber Cassina + Handke AG, Chur
Geological and
structural setting of the Brenner railway base tunnel
Matteo Massironi, Università di Padova
Innovative 3D/4D geological modelling of
tunnels and underground infrastructures
Andrea Bistacchi, Università di Milano – Bicocca
Nella seconda giornata (giovedì 7) sono
intervenuti i presidenti e i chairman delle principali società europee che
lavorano nel campo delle ferrovie e, in particolare, dei tunnel. Le
relazioni sono state più tecniche, di ingegneria e di strategie per lo sviluppo
futuro delle ferrovie e dei tunnel.
Il ruolo di Quintino Sella, che dieci
anni dopo l’inaugurazione del Fréjus fonderà con Giovanni Capellini la Società Geologica Italiana, è stato
fondamentale sia nel progetto del Fréjus sia in quello del San Gottardo. Sella
aveva seguito il traforo del Fréjus soprattutto come ingegnere del Regio Corpo
delle Miniere. In un intervento alla Camera, nel mese di giugno del 1871,
segnalando l’esperienza e la competenza degli operai del Fréjus afferma: «In
tutte le cose tecniche la pratica è un elemento importantissimo, ed a me, come
ingegnere delle miniere, lasciate ricordare che tra un minatore, il quale
sappia dirigere il suo foro di mina, e un minatore, il quale faccia il foro
senza studiare la roccia […] c’è differenza grandissima negli effetti
che producono».
Egli seguirà, invece, il progetto
del traforo del San Gottardo (1872-1882) principalmente nel suo ruolo
politico come Ministro delle Finanze (governo Lanza) fino al 1873, poi come
capo della Destra dal 1876 al 1878. Il sostegno richiesto all’Italia a fondo
perduto era molto oneroso, il doppio di quelli richiesti alla Germania e alla
Svizzera sommati. La legge che ratificava il finanziamento dell’Italia per le
spese del San Gottardo fu approvata il 3 luglio 1871 grazie al lungo e
convincente discorso che era stato pronunciato da Sella alla Camera dei Deputati il 13
giugno.
Il monumento ai realizzatori del Traforo del Frejus in Piazza Statuto a Torino |
Per saperne di più:
https://www.accademiadellescienze.it/event/43e8aedf-e46e-4fa4-93a2-79c2016ea33b
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