di Stefano Marabini e Gian Battista Vai
Nel corso del 2020 è stata pubblicata la "Carta Geologica della Pianura tra Imola e Ravenna", di Stefano Marabini e Gian Battista Vai (Théodolite Editore, Imola).
La Carta, che è accompagnata da una Guida alla lettura, è stata realizzata seguendo un approccio morfostratigrafico, considerando quindi i corpi stratificati per alcuni metri al di sotto delle superfici dei depositi. Questo metodo ha permesso la correlazione con sezioni geologiche realizzate partendo da dati di pozzo e di correlazione sismica.
Interessante il legame semiotico dei colori usati, dal caldo al freddo per la litologia (da ghiaie ad argille), per gli ambienti deposizionali di pianura (da prossimale a distale) e cronologico (dall'Ultimo Massimo Glaciale all'Ottimo Climatico).
Molto interessante, poi, l'idea di mettere la "Carta geologica della provincia di Ravenna" e la relativa sezione, a margine, realizzata da Giuseppe Scarabelli nel 1854, a dimostrazione del grande spirito di osservazione dell'illustre scienziato e, soprattutto, della grande capacità di analisi e di ricostruzione delle geometrie deposizionali nell'ambito pedemontano.
Nella Guida alla lettura, viene compiuto un viaggio nello sviluppo delle conoscenze della geologia Emiliano-Romagnola in termini di stratigrafia delle unità che compaiono, da due secoli, nelle carte geologiche.
Viene studiato il ruolo dei padri fondatori della geologia, e a seguire il primo e il secondo Novecento, per finire con le recenti ricerche stratigrafiche in pianura e nel margine appenninico.
Inoltre, la Guida ci illustra i dettagli che hanno portato a realizzare questa Carta della dinamica spaziale e temporale della pianura emiliano-romagnola degli ultimi 37.000 anni, passando dalle 3 unità usate da Scarabelli alle 9 di oggi.
Nel 1854 Scarabelli affermava che "consimili lavori" di geologia della pianura avrebbero procurato "utilissime applicazioni per la prosperità e il ben essere della umana famiglia". A quel tempo, però, non disponeva di strumenti scientifici e tecnologici "per progredire oltre".
A distanza di 170 anni, compensando questa mancanza, la "Carta Geologica della Pianura tra Imola e Ravenna" vuole rinnovare l'intento di Scarabelli, confidando in un utilizzo "per il ben essere della umana famiglia".
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