a cura della Sezione di Storia delle Geoscienze - Società
Geologica Italiana
Venerdì 27 Settembre 2019
si terrà a Roma la NOTTE EUROPEA DEI
RICERCATORI 2019, promossa dalla Commissione Europea ed organizzata da
Frascati Scienza insieme a circa 60 partners. L’iniziativa è stata avviata per
la prima volta tredici anni fa, con l’intento di portare la scienza e i
ricercatori tra i cittadini, i giovani e gli studenti. Il simbolo di questa
edizione, intitolata BEES (BE a citizEn
Scientist), è l’ape, animale scelto quale paradigma del rapporto virtuoso tra
scienza, ambiente e cittadinanza attiva.
Nella serata di venerdi 27 settembre, dalle
19 a mezzanotte, la sede dell’Università
degli Studi Roma TRE (largo S. Leonardo Murialdo 1) ospiterà circa 40
attività diverse, articolate in cinque sezioni:
• Attività interattive (Giochi
matematici, antibiotici, particelle subnucleari, crittografia, vulcani,
terremoti, aerei di carta, DNA, protozoi, macchine per disegnare, chiosco dei
“tarocchi del fisico”);
• Seminari (oltre alla scoperta
dell’acqua su Marte, si parlerà di cambiamenti climatici, buchi neri, macchine
per il volo e molto altro);
• Mostre e spettacoli (il tradizionale
planetario e le osservazioni al telescopio, ma anche raggi cosmici, matematica
visuale, carte geologiche, pianeti, la sostenibilità con il cortometraggio “Di chi è la Terra”, e le opere degli
artisti di RBN Arte);
• Pillole di scienza (sezione di
seminari-lampo, dedicati ai temi scientifici più svariati e rivolti ad pubblico
no amante dei lunghi monologhi)
• Kids’ corner – (con le immancabili
attività dedicate ai bambini)
L’accesso è
gratuito. Per informazioni e prenotazioni:
GEOITALIANI,
accogliendo il cortese invito dell’organizzazione, ci sarà.
La Sezione di
Storia delle Geoscienze della Società Geologica Italiana, in collaborazione con
Città Metropolitana di Roma Capitale, ISPRA e Dipartimento di Scienze-
Università degli Studi Roma TRE, presenterà una conferenza dal titolo “SOTTO I
SETTE COLLI” , che ripercorre lo sviluppo della tradizione delle scienze della
Terra a Roma dall’inizio del XIX secolo all’epoca moderna, seguendo il filo
conduttore del progresso della cartografia geologica dell’area romana (inizio
alle ore 22:30 presso l’Aula M2 di Largo San Leonardo Murialdo 1; per
prenotazioni https://www.eventbrite.it/e/biglietti-notte-europea-dei-ricercatori-a-roma-tre-63637849521).
Di seguito
l’Abstract. Vi aspettiamo.
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SOTTO I SETTE COLLI
di Alessio Argentieri, Fabiana Console,
Giovanni De Caterini, Roberto Mazza, Marco Pantaloni, Maurizio Parotto e Giovanni
Rotella
Lo sviluppo delle moderne Geoscienze a
Roma fonda le sue radici all’inizio del XIX secolo. Sotto il pontificato di Pio
VII, grazie al tesoriere generale vaticano Cardinale Alessandro Lante, fu
istituita nel 1804 presso La Sapienza la prima cattedra di Mineralogia. A
ricoprire l’incarico fu chiamato padre Carlo Giuseppe Gismondi, appartenente
all’Ordine degli Scolopi e insegnante nel Collegio Nazzareno. Qui si può
individuare il momento fondante della tradizione geo-mineralogica nella Città
Eterna, che consentì la nascita di una Scuola geologica romana nella seconda
metà dell’Ottocento. E’ Giuseppe Ponzi il capostipite dell’albero
“geo-genealogico” capitolino: medico, naturalista e zoologo, fu successore di
Gismondi, Pietro Carpi e Vincenzo Sanguinetti nell’insegnamento di mineralogia
all’Università La Sapienza e titolare della nuova cattedra di Geologia,
istituita nel 1864 durante il Pontificato di Papa Pio IX. Nella stessa epoca i
Gesuiti, sotto la guida illuminata del poliedrico padre Angelo Secchi, diedero
avvio presso il Collegio Romano agli studi sismologici accanto a quelli di
astrofisica e delle altre branche della Fisica Terrestre (meteorologia,
geodesia, geomagnetismo). Le ricerche geo-paleontologiche nell’area romana
proseguirono invece il proprio percorso autonomo ad opera degli epigoni di
Ponzi (Romolo Meli, Alessandro Portis, Antonio Neviani, Enrico Clerici,
Gioacchino de Angelis d’Ossat, Giuseppe Tuccimei, per citare i più illustri)
compiendo la transizione verso il XX secolo. Ma la storia della cartografia
geologica di Roma ha un prologo: è il veneto Giovan Battista Brocchi a
completare, tra il 1820 e il 1830, il primo rilievo dell’area urbanizzata,
esteso dai Sette Colli alla valle del Tevere e alla dorsale di Monte Mario.
Molti aggiornamenti seguono nel tempo, con cadenza quasi periodica, fino ad
arrivare nel 2008 al foglio 374 del Progetto CARG alla scala 1:50.000, che
rappresenta l’attuale cartografia geologica ufficiale della città di Roma.
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