http://www.camminominerariodisantabarbara.org/it/in-cammino/il-percorso/
In un periodo convulso e difficile come quello che stiamo attraversando, sempre più di frequente si cerca rifugio nella spiritualità e nella ricerca del proprio essere.
Anche l’unione tra l’arricchimento culturale e umano, unito ad una pratica ormai quasi abbandonata, che è quella del camminare, spinge le persone a cercare di soddisfare le proprie esigenze seguendo percorsi che, segnati nei secoli dal camminare dei pellegrini, conducono verso luoghi simbolo, quasi sempre di carattere religioso.
Il motivo dell’affrontare questi pellegrinaggi è quasi sempre di natura religiosa, associato al contesto storico in cui questo si svolge. Oggi, tuttavia, questa motivazione non è più determinante e, comunque, non è più esclusiva.
In Spagna, famoso è il “Cammino di Santiago” che da varie località conduce verso Compostela e la Basilica dove sono conservate le spoglie mortali di San Giacomo (ad limina sancti Iacobi).
In Italia, altrettanto famosa è la “Via Francigena”, o Romea; in questo caso si tratta di un fascio di vie e sentieri che dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano dapprima a Roma e poi proseguivano verso la Puglia, dove si trovavano i porti d'imbarco per la Terrasanta, meta dei pellegrini e dei crociati. La Via Francigena è stata riconosciuta nel 2004 come “Grande Itinerario Culturale Europeo”, tanto che lo storico Jacques Le Goff l’ha definita “il ponte tra l’Europa anglosassone e quella latina”. L’importanza culturale di questo itinerario culturale punta verso la candidatura della Via Francigena come patrimonio mondiale dell’Unesco.
Girando in rete abbiamo scoperto, quasi per caso, in un itinerario che unisce l’osservazione dell’attività geologico-mineraria al misticismo di Santa Barbara, protettrice dei geologi e dei minatori: il “Cammino minerario di Santa Barbara”.
Il percorso si svolge per il 75% su sentieri, mulattiere, carrarecce e strade carrabili sterrate, e per il restante 25% su strade urbane o extraurbane asfaltate o lastricate. Il cammino si sviluppa in 24 tappe, della lunghezza media di circa 16 km, con una quota che va dal livello del mare ai circa 900 metri nel sistema montuoso del Marganai. Numerosi sono i dislivelli, anche se quasi mai impegnativi.
La suddivisione nelle tappe è stata effettuata in modo da permettere con facilità il percorso, anche alle persone non allenate, e anche per lasciare il tempo agli escursionisti di visitare luoghi di archeologia classica e industriale di suggestiva bellezza.
Quindi, l’itinerario è stato suddiviso in 24 tappe della lunghezza media di circa 16 km ciascuna, tenendo conto anche della ricettività dei villaggi minerari attraversati. Il calcolo delle percorrenze si basa su una velocità media di 3 km/h, stimata sulla velocità di un camminatore che, frequentemente, si ferma ad osservare i paesaggi, le forme del terreno, le formazioni geologiche, le strutture minerarie, i resti archeologici e le meraviglie del territorio sardo.
Ovviamente il percorso può essere calibrato in base alle proprie esigenze, alla disponibilità di tempo, all'interesse delle visite nei singoli siti.
Gli organizzatori comunicano “lavori in corso” nella definizione della percorribilità dei tracciati; è quindi importante, prima di intraprendere il cammino, verificare l’effettivo aggiornamento della segnaletica. In caso di manutenzione, l’organizzazione dichiara di predisporre itinerari alternativi, tutti marcati con una specifica segnaletica.
Sul sito Web del cammino, si trova l’indicazione completa del percorso e la suddivisione delle singole tappe:
1. Iglesias→ Nebida
2. Nebida→ Masua
3. Masua→ Buggerru
4. Buggerru → Portixeddu
5. Portixeddu → Piscinas
6. Piscinas → Montevecchio
7. Montevecchio → Perd' e Pibera
8. Perd' e Pibera → Villacidro
9. Villacidro → Monti Mannu
10. Monti Mannu → Arenas
11. Arenas→ San Benedetto
12. San Benedetto → Case Marganai
13. Case Marganai → Domusnovas
14. Domusnovas → Orbai
15. Orbai → Miniera Rosas
16. Miniera Rosas → Nuxis
17. Nuxis → Santadi
18. Santadi → Is Zuddas
19. Is Zuddas → Masainas
20. Masainas → Sant' Antioco
21. Sant' Antioco → Carbonia
22. Carbonia → Nuraxi Figus
23. Nuraxi Figus → Bacu Abis
24. Bacu Abis → Iglesias
Alcuni dei luoghi percorsi sono estremamente suggestivi e, da un punto di vista geologico, particolarmente interessanti; prima di partire si consiglia la lettura del volume “Geologia della Sardegna – Note illustrative della Carta geologica della Sardegna a scala 1:200.000”, pubblicato nella Collana Memorie Descrittive della Carta Geologica d’Italia, vol. 60, 2001, disponibile in rete sul sito dell’ISPRA (http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/periodici-tecnici/memorie-descrittive-della-carta-geologica-ditalia/geologia-della-sardegna-2013-note-illustrative-della-carta-geologica-della-sardegna-a-scala-1-200.000).
Come nei più blasonati cammini spagnoli, anche il “Cammino Minerario di Santa Barbara” prevede l’attribuzione di una Credenziale personale ai singoli escursionisti: la credenziale è una sorta di “passaporto” dell’escursionista che ne attesta la sua identità e lo distingue da ogni altro viaggiatore. Nella credenziale, inoltre, vengono indicati luogo e data di arrivo e partenza, e ci sono gli spazi per i timbri che attestano l’avvenuto passaggio nelle singole tappe del Cammino.
La credenziale è rilasciata dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e può essere richiesta su sito www.camminominerariodisantabarbara.org o acquistata presso il service point della Fondazione in piazza Municipio 1 a Iglesias.
I timbri verranno apposti dagli organismi religiosi, dagli uffici comunali e da altri soggetti privati; ogni sera, all'arrivo nel luogo del pernotto, la credenziale si arricchisce di un timbro che diventa così il ricordo più prezioso della fatica del cammino.
Per saperne di più:
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