La gola di Gorropu, ubicata nel Supramonte in Sardegna, segna il confine naturale tra i due comuni di Orgosolo e Urzulei. Il profondo canyon parte dalla punta Cucutos, a quota 888 m, e sprofonda per circa 500 m; il fondo del canyon raggiunge, in alcuni punti, la larghezza di soli 4-5 m. In lingua sarda gorropu, o garroppu, significa burrone, versante scosceso.
Le caratteristiche morfologiche della gola di Gorropu la rendono unica nel suo genere in Europa e nel mondo; oltre che un meraviglioso sito geologico, rappresenta uno scrigno per gli aspetti biologici e naturalistici. L’habitat della gola è caratterizzato da forti correnti d’aria e da zone poco o nulla esposte all’insolazione solare, che causano quindi estremi sbalzi termici. Ciò causa quindi la presenza di particolari endemismi quali, ad esempio, la presenza dell’Aquilegia di Gorropu, o Aquilegia nuragica, che l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha inserito fra i primi a rischio di estinzione nel Mediterraneo.
La gola di Gorropu è stata formata dal rio Flumineddu che ha eroso la successione carbonatica del Dogger che costituisce l’ossatura dei rilievi calcarei della Sardegna orientale, e quindi del Supramonte. Nella Sardegna orientale vengono distinti tre cicli sedimentari trasgressivo-regressivi limitati da discontinuità: il primo (Bathoniano – Calloviano inferiore) di facies di piattaforma estesa con barre oolitiche; il secondo (Oxfordiano – Kimmeridgiano sup.) con piccole scogliere circondate da depositi oolitici e bioclastici; il terzo (Portlandiano – Berriasiano) di ambiente di retroscogliera, con tappeti algali e stromatoliti.
Le acque piovane che scendono dai contrafforti del Gennargentu si concentrano nel rio Flumineddu, erodendo, dissolvendo e levigando la roccia carbonatica, creando le gole e numerose cavità sotterranee. In fase di piena le acque scorrono in superficie con un frastuono assordante; in periodo di magra scorrono sul greto o si infiltrano in profondità, riemergendo a valle della gola quando l’unità carbonatica poggia sugli scisti paleozoici.
Su Gorropu rappresenta uno dei più importanti monumenti geologici e paesaggistici della Sardegna e, nello stesso tempo, storico-culturale. In passato il canyon ha ricoperto funzioni strategiche e difensive. Nella cultura locale, nella gola dimorano Sa mama de Gorropu (la madre di Gorropu) e Sos Drullios, creature malvagie che escono dalle grotte e rapiscono animali e uomini del Supramonte.
Leggende affermano poi che, in un punto preciso della gola, a causa delle condizioni di oscurità, sia possibile vedere le stelle anche di giorno. Quest’ultima affermazione può essere verificata percorrendo personalmente le splendide gole: l’accesso alle gole si può effettuare da vari punti. Dalla cantoniera di Genna Sìlana, al km 183 della strada statale 125, un sentiero scende con un dislivello di circa 750 metri fino al corso del Flumineddu; altri accessi sono possibili, partendo da Dorgali e percorrendo la vallata di Oddoene,con una adeguata attrezzatura, percorrendo il sentiero Sedda ar Baccas. Questo sentiero si sviluppa per 12 chilometri, con un dislivello di 200 metri; il tempo di percorrenza è di tre ore.
Per approfondire
- Carmignani L. (2001) – Geologia della Sardegna. Memorie Descrittive della Carta Geologica d’Italia. Volume LX. Servizio Geologico d’Italia, Roma.
- Mirta Morandini, Salvatore Cuccuru, Supramonte di Urzulei e Dorgali. Gola di Gorroppu, in Cascate e gole in Sardegna (PDF), Cagliari, GEOS, 1999, http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_81_20080410180042.pdf
- http://gorropu.info/
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.