di Fabiana Console
Foglio geologico n.37 Bassano del Grappa alla scala 1:100.000 Ufficio Idrografico del Magistrato delle Acque Venezia - 1946 (fonte ISPRA - Servizio geologico) |
Notoriamente questo fu l'ultimo, ma non meno cruento, scontro armato tra l'Italia e l'Impero austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale. L'attacco decisivo italiano, fortemente sollecitato dagli alleati che erano già passati all'offensiva generale sul fronte occidentale, ebbe inizio in questa data ma l'Impero austro-ungarico dava già segni di un inarrestabile crollo soprattutto a causa delle tensioni interne di ordine politico-sociale tra le diverse nazionalità presenti nello stato asburgico. La battaglia di Vittorio Veneto fu caratterizzata da una fase iniziale duramente combattuta nella quale l'esercito austro-ungarico - Gruppo Belluno - fu in grado di opporre valida resistenza sia sul Piave che sul Monte Grappa causando la morte, durante il primo giorno di battaglia, di oltre 3.000 italiani. Dopo 4 giorni di durissimi scontri seguì un improvviso e irreversibile crollo della difesa austriaca. Il 29 ottobre le truppe italiane rientrarono nelle prime città del Veneto occupate dal nemico da quasi un anno e liberarono le popolazioni che avevano duramente sofferto il dominio austro-ungarico.
Con la progressiva disgregazione dei reparti, le defezioni e gli ammutinamenti tra le molte minoranze nazionali, che favorirono la rapida avanzata finale dell'esercito italiano fino a Trento e Trieste, il 4 novembre 1918 venne concluso l'armistizio di Villa Giusti che sancì la fine dell'Impero austro-ungarico e la vittoria dell'Italia nella Grande Guerra.
Ricordiamo questo evento storico, come di consueto, attraverso la pubblicazione di una carta geologica; in questo caso si tratta del foglio geologico n.37 Bassano del Grappa (prima edizione) della Carta Geologica d'Italia alla scala 1:100.000, a cura del Ministero dei Lavori Pubblici, Ufficio Idrografico del Magistrato alle Acque, stampato nel 1946.
Questo foglio - che non ha visto una seconda edizione - insieme a tutti quelli della zona Veneto-friulana fa parte della serie della Carta Geologica delle Tre Venezie.
Le gravi condizioni politico-economiche degli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale bloccarono temporaneamente la realizzazione del progetto della Carta Geologica d'Italia - iniziato nel 1877 - fino a quando, grazie al R.D. n. 346 del 17 febbraio 1927 (Riordinamento del Servizio Geologico dello Stato), l'attività di rilevamento riprese con la produzione della Carta geologica delle Tre Venezie, in collaborazione con il Magistrato delle Acque.
Con la progressiva disgregazione dei reparti, le defezioni e gli ammutinamenti tra le molte minoranze nazionali, che favorirono la rapida avanzata finale dell'esercito italiano fino a Trento e Trieste, il 4 novembre 1918 venne concluso l'armistizio di Villa Giusti che sancì la fine dell'Impero austro-ungarico e la vittoria dell'Italia nella Grande Guerra.
Ricordiamo questo evento storico, come di consueto, attraverso la pubblicazione di una carta geologica; in questo caso si tratta del foglio geologico n.37 Bassano del Grappa (prima edizione) della Carta Geologica d'Italia alla scala 1:100.000, a cura del Ministero dei Lavori Pubblici, Ufficio Idrografico del Magistrato alle Acque, stampato nel 1946.
Questo foglio - che non ha visto una seconda edizione - insieme a tutti quelli della zona Veneto-friulana fa parte della serie della Carta Geologica delle Tre Venezie.
Le gravi condizioni politico-economiche degli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale bloccarono temporaneamente la realizzazione del progetto della Carta Geologica d'Italia - iniziato nel 1877 - fino a quando, grazie al R.D. n. 346 del 17 febbraio 1927 (Riordinamento del Servizio Geologico dello Stato), l'attività di rilevamento riprese con la produzione della Carta geologica delle Tre Venezie, in collaborazione con il Magistrato delle Acque.
La carta è conservata presso la Biblioteca ISPRA - Archivio cartografico del Servizio Geologico d'Italia. E' visualizzabile sul sito internet dell'ISPRA (link).
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