Marco Pantaloni
Con l’Unità
d’Italia le Alpi acquistarono una valenza di confine fondamentale nella nuova
realtà di stato unitario, un confine da marcare con i simboli della nazione e
da difendere con confini militari affidabili.
Ma fu nello stesso
periodo che le Alpi iniziarono a essere studiate, visitate e descritte in modo sistematico
da naturalisti e geologi per i quali l'ascensione del Monte Bianco compiuta da De
Saussure rappresentò una svolta epocale e fu preludio degli approfonditi
rilievi cartografici di stampo topografico prima e geologico poi che furono
compiuti fra l’Ottocento e il Novecento da alpinisti-geografi.
In questo contesto la
prima edizione dell’Atlas der Alpenländer di Johann Georg Mayr (Brixlegg Tirol,
1800 – Monaco, 1864) non può che rappresentare un passo in avanti nello studio
sistematico della zona poiché rappresenta l’inizio di una nuova concezione del
territorio alpino.
Questo pregevolissimo
Atlante dei Paesi Alpini, oggi digitalizzato e a breve disponibile al download
sul sito della Biblioteca ISPRA, comprende la cartografia dei territori della
Svizzera, la Savoia , il Piemonte, il sud della Baviera, il Tirolo, Salisburgo,
l’Austria, la Stiria, l’Illiria ed il Nord Italia, in scala 1:450.000. Le carte,
pubblicate nel 1863-1865, furono aggiornate regolarmente fino al 1889.
Le carte misurano
48×40 cm e all’epoca furono anche vendute unite e incollate su tela a formare
un'unica grande mappa che misura 160×72 centimetri.
L’Atlante è composto
da 9 fogli colorati a mano in incisione su rame. Al centro del margine
inferiore compare l’anno di pubblicazione. Nell'angolo in basso a destra la
data di incisione.
Queste carte,
disegnate da Johann Georg Mayr, furono poi completamente riviste da Hermann
Berghaus alla fine dell’800.
L’atlante fa parte
del patrimonio cartografico della Biblioteca ISPRA, fondo antico del Servizio
Geologico d’Italia.
bellissimo materiale, forse poco conosciuto! bravi
RispondiElimina