Le colate laviche dell’Etna
viste da Paolo Pantellaro,
prima
metà del 1800(?)
|
Non si vuole, con questo post, sostituirsi alle osservazioni
scientifiche che da decenni, ma in particolare in questi giorni a causa della
nuova attività stromboliana in corso, vengono svolte sul più grande vulcano
europeo: l'Etna.
Invece, gli Autori di questa breve comunicazione hanno rinvenuto,
non casualmente, una carta degna di attenzione e che sono lieti di condividere
con i lettori.
Da alcune settimane, un piccolo ma agguerrito gruppo di lavoro composto da personale del Servizio
geologico d'Italia e della biblioteca dell'ISPRA, che ha ereditato la preziosa ed
inestimabile collezione di carte antiche della biblioteca del R. Comitato
geologico prima e del Servizio geologico poi, sta recuperando e salvando
dall’oblio, tra l'altro, il materiale cartografico antico. L’obiettivo primario
di questo lavoro è quello di scansionare queste carte, al fine di renderle
disponibili all'utenza esterna all'Istituto in formato digitale.
L’obiettivo secondario, ma che affascina maggiormente, è quello
invece di avvicinare un pubblico non specializzato e/o tecnico alla magia della
cartografia storica. Le tecniche incerte, le note a margine, la china nera che
scorre veloce e sicura, i colori ad acquarello che non hanno mai stinto: tutto
ciò ha una indubbia capacità di attrazione.
Già oggi molte di queste carte sono consultabili on-line sul sito
della biblioteca ISPRA; entro breve molte altre, forse le meno conosciute e per
questo più preziose, verranno rese disponibili.
Durante questo lavoro di ricerca, lo stesso giorno dell'inizio
dell'attuale attività parossistica sull'Etna, gli Autori hanno recuperato e
scansionato una carta molto particolare, sia per la tipologia che per le sue
caratteristiche.
Si tratta di una carta che, con un semplice tratto a matita blu,
viene titolata "Colate di lava sull'Etna", di Paolo Pantellaro.
Si vede come questa carta è stata realizzata a mano ad una scala
espressa in Miglia siciliane (in dialetto Mighiu sicilianu,
corrispondente a 1,486 km); un calcolo basato sull'asta grafica ci porta ad una
scala di 1:32994. Questa unità di misura veniva usata in Sicilia prima dell'Unità
d'Italia.
La carta, disegnata su fondo bianco senza base topografica,
riporta le strade principali e gli abitati con indicazioni, a luoghi
dettagliata, dei toponimi.
L'aspetto più evidente è la colata (cartografata in rosso, ad
acquerello, con lo scontorno dei bordi più accentuato) che parte da una bocca
laterale e corre, come di solito, lungo la "Valle del Bue", dopodiché
si divide approssimativamente in tre rami a direzione nord, est e sud-est,
arrivando fin quasi ai centri abitati più estesi.
Interessante la grafica che mostra la colata che copre alcune
delle strade di comunicazione fra gli abitati e che rasenta case e vigneti.
Il lavoro di ricerca che si sta facendo riguarda il tentativo di risalire
agli elementi distintivi dell’Autore e all’epoca dell’evento rappresentato in
carta.
Stralcio del foglio geologico 625 Acireale in scala
1:50.000, del Servizio geologico d’Italia (sito ISPRA) |
E' interessante il confronto con la versione più recente della
carta geologica dell'area etnea, realizzata nell'ambito del progetto di
Cartografia geologica in scala 1.50.000 del Servizio geologico d'Italia (fogli 612 Randazzo, 613 Taormina, 624 Monte Etna, 625
Acireale).
A breve una versione a più alta risoluzione della carta di Pantellaro verrà resa disponibile
al download sul catalogo OPAC della biblioteca ISPRA.
Ci piace chiudere questo post con un'immagine molto moderna; l'attuale eruzione dell'Etna vista da un astronauta siciliano, a bordo dell'ISS.
Questo a dimostrazione di quanto i temi della geologia e delle scienze della Terra continuino ad affascinare tutti.
L’attuale
eruzione dell’Etna vista dall’obiettivo di Luca Parmitano, a bordo della ISS (immagine tratta dal suo profilo twitter @astro_luca pic.twitter.com/46cWYv0UDZ) |
Per saperne di più:
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