di Marco Pantaloni
Le attività di realizzazione di una Carta Geologica di sintesi del territorio italiano presero avvio solo dopo l’Unità d’Italia avvenuta nel 1861, la costituzione del Regio Comitato Geologico e l’avvio del progetto per la Carta Geologica d’Italia al 100.000, in seguito alla pubblicazione di alcuni fogli “strategici” da parte del Comitato Geologico.
La prima edizione della Carta d’Italia alla scala di 1:1.000.000, venne finalmente pubblicata nel 1881, in occasione del 2° Congresso Internazionale di Geologia di Bologna; curata dal Regio Ufficio Geologico, venne “compilata sui lavori editi ed inediti di vari autori fino al 1881”.
La richiesta per la realizzazione della carta da parte dell’Ufficio Geologico venne dall'abate Stoppani (De Stefani, 1882).
A causa delle lacune presenti nei rilievi geologici, parte delle informazioni vennero dedotte dalle carte geologiche regionali fino ad allora realizzate e, a causa della diversità dei criteri e dei metodi di rappresentazione, si resero necessarie delle ricognizioni sul terreno finalizzate alla loro armonizzazione.
Non essendo stati avviati ancora rilievi geologici, la carta venne prodotta elaborando le carte geologiche generali, regionali e parziali allora esistenti; il risultato soffrì quindi di numerosi problemi nell'uniformità della rappresentazione.
Questa carta rappresentò pertanto il primo momento di confronto e di discussione sia sull'ordinamento generale dei terreni, in attesa di una convenzione generale, che sui metodi di rappresentazione; di particolare interesse anche la chiave di lettura dell’epoca relativamente alle unità intrusive (“graniti sedimentarii antichi”, “graniti eruttivi”, ecc.).
La nota presentata da De Stefani (1882) nell'adunanza della Società Geologica a Verona nel 1882 mette in evidenza alcune interessanti osservazioni, da tenere in considerazione per la realizzazione della successiva edizione.
Questa prima edizione della Carta Geologica d’Italia contiene comunque, parzialmente, i risultati degli studi relativi al confronto fra lo schema cronologico fino a quel momento accettato, derivato dalla stratigrafia dei terreni dell’Europa centrale (la facies germanica), e quanto derivava dalle osservazioni compiute dai geologi soprattutto sulle facies meso-cenozoiche italiane. Questo problema, in parte affrontato, e non risolto in questa carta, sarà uno di quelli che condizionerà pesantemente, per oltre 50 anni, lo sviluppo della geologia italiana.
La scala della carta, per semplicità indicata come 1:1.000.000, in realtà risulta essere di un decimetro per grado (corrispondente quindi a 1:1.111.111); la base topografica usata fu una carta usata in ambito parlamentare per la rappresentazione della rete ferroviaria.
La prima edizione della Carta Geologica d'Italia in scala 1:1.000.000 pubblicata nel 1881 |
Per saperne di più:
- De Stefani C. (1882) – Osservazioni sulla Carta Geologica d’Italia pubblicata in occasione del Congresso di Bologna. Boll. Soc. Geol. It., 1: 165 - 182.
- Marco Pantaloni (2011) - La Carta Geologica d’Italia alla scala di 1:1.000.000: una pietra miliare nel percorso della conoscenza geologica. In: Uomini e ragioni: i 150 della geologia unitaria. Atti sessione F4, FIST Geoitalia 2011.
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