Il western all'italiana è stato un filone
cinematografico che ebbe una enorme diffusione nel nostro paese negli anni ’60-’70;
essendo di produzione esclusivamente italiana, venne ribattezzato spaghetti western. Protagonisti di
questi film erano spesso attori agli inizi della loro carriera e che in seguito
acquistarono una fama internazionale. Questo prolifico filone fece in modo che
il genere, dopo un breve periodo di decadenza in seguito ai successi dei
leggendari western americani, conobbe una assoluta popolarità che durò,
all'incirca, un quindicennio. Nuovi fasti ha conosciuto il genere in tempi moderni, grazie all'omaggio tributato dal cinema americano con il recente “Django unchained” di Quentin Tarantino (2012).
Qui non ci soffermeremo sulle capacità e le doti artistiche dei protagonisti quanto sul contributo che le ambientazioni
e i paesaggi geologici hanno dato, senza dubbio, per il successo di queste pellicole.
Gli sceneggiatori dell’epoca, per tentare
di ricostruire i fondali scenografici del territorio dell’Ovest americano e,
nello stesso tempo, per limitare quanto più possibile i costi delle produzioni, hanno
ambientato le pellicole in alcuni dei più affascinanti paesaggi del nostro
paese, attribuendo quindi loro un valore aggiunto per i geologi-cinefili.
Uno dei film che, più di ogni altro, è
rimasto nella memoria collettiva è “Lo
chiamavano Trinità …”, western in versione comica del 1970 diretto da E.B.
Clucher (pseudonimo di Enzo Barboni), interpretato da Bud Spencer (alias Carlo Pedersoli, napoletano, già nuotatore) e Terence
Hill (alias Mario Girotti, nato a Venezia ma originario di Amelia, e soprattutto - elemento rilevante per la nostra storia - fratello minore di Odoardo, professore di Geologia del Quaternario all'Università La Sapienza di Roma, anche lui con un passato da attore in “Viale della speranza” di Dino Risi del 1952). Anche nel caso di Carlo e Mario il tempo è stato galantuomo, come testimonia il David di Donatello alla carriera conferito alla coppia nel 2010.
Il film si apre con alcune riprese girate
a poca distanza da Roma, lungo l’autostrada che conduce all'Aeroporto di
Fiumicino, in una delle numerose cave di ghiaia e sabbia della zona, dove venne
ricostruita anche la “stazione di posta” nella quale Trinità si ferma a
mangiare; la stessa ambientazione venne riutilizzata, anni dopo, per girarvi un
famosissimo spot pubblicitario di una compagnia telefonica che invitava a usare
il telefono perché “una telefonata allunga la vita”.
Buona parte del film è poi girato nella
spettacolare piana di Camposecco, una ampia distesa di doline e inghiottitoi
circondata dalla faggeta dei Monti Simbruini ubicata tra Camerata Nuova e
Vallepietra, compresa nell'area del Parco Naturale Regionale dei Monti
Simbruini. Alcune scene furono ambientate lungo i fianchi della valle dove
emergono numerosi hum calcarei isolati (hum è un termine di origine
serbo-croata che indica i rilievi calcarei residuali non ancora demoliti dalla
corrosione carsica marginale).
Le riprese dei protagonisti che, a
cavallo, percorrono un alveo fluviale ghiaioso sono state girate, invece, sulle sponde del Fiume Volturno, nel comune di Venafro in Molise .
Un’altra scena significativa del film,
l’incontro di Trinità con Sara e Giuditta, le due sorelle “preda del demonio”,
è stata ambientata sempre nel Lazio, alle cascate di Monte Gelato nel Parco Regionale
della Valle del Treja.
Solo la parte relativa al villaggio
western venne realizzata negli studi di posa della Produzione De Laurentiis
sulla via Pontina, oggi non più visibile.
A questo film fece seguito, l’anno
successivo, il sequel “ … continuavano a
chiamarlo Trinità”, diretto ancora da E.B. Clucher e interpretato sempre da
Bud Spencer e Terence Hill.
Questo secondo episodio della serie fu
ambientato, ancora, nella piana di Campo Secco, mentre altre scene vennero
girate a Campo Imperatore, ai piedi del Gran Sasso, in Abruzzo.
Per
saperne di più:
- Lo chiamavano Trinità: http://www.youtube.com/watch?v=vBcA4O_YrDw
- International Movie database: http://www.imdb.com/title/tt0067355/
- Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini: http://www.simbruini.it/
- Parco Valle del Treja: http://www.parcotreja.it/
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