Com'è noto il rilevamento per la prima edizione della Carta Geologica d’Italia alla scala di 1:100.000 iniziò nel 1877. Per motivi economici e politici, legati all'estrema importanza mineraria della zona, i primi fogli ad essere rilevati, tra il 1877 ed il 1881, furono quelli relativi all'Isola di Sicilia, che vennero poi stampati tra il 1884 ed il 1886. Il lavoro di rilievo da parte degli ingegneri del Corpo Reale delle Miniere (L. Mazzetti , L. Baldacci. A. Di Stefano, R. Travaglia, E. Cortese, M. Anselmo) fu facilitato, rispetto al resto d’Italia, poiché essi poterono utilizzare come base i 46 fogli a scala 1:50.000 della Carta Topografica dello Stato Maggiore Italiano (1862), poi denominato Regio Istituto Geografico Militare. Ovviamente la scala di tale cartografia risultava troppo poco dettagliata e non era quindi adatta, ragion per cui furono “ingranditi fotograficamente alla scala 1:25.000 tutti i fogli della zona solfifera e regioni limitrofe” e su di esse effettuato un lavoro di rilevamento in campagna.
La direzione scientifica del lavoro, soprattutto la parte relativa alla classificazione dei terreni geologici, la serie dei colori e le loro gradazioni corrispondenti, fu affidata al prof. Gemmellaro. Il rilevamento in loco, che fu coordinato da Toso, esperto della zona solfifera di Caltanissetta e già allora ingegnere del Distretto Minerario della Sicilia, iniziò quando l’Ufficio Geologico, trasferitosi a Roma, poté disporre di “alcuno degli ingegneri delle miniere tornati dagli studi speciali fatti all'estero” tra cui Luigi Mazzetti e Luigi Baldacci.
Luigi Baldacci [1850-1927] uomo fiorentino di rare doti poliedriche, studioso di geologia, si laureò in Ingegneria all'Università di Torino nel 1871, fu assunto l’anno successivo nell'Ufficio Geologico di Roma (di cui poi divenne Direttore) e andò a perfezionarsi, come consuetudine di allora, presso L'Ecole des Mines a Parigi e presso il Geological Survey a Londra. Dal 1877 ebbe l'incarico di effettuare i rilievi geologici in Sicilia, i cui esiti formarono il tema di una relazione e della prima carta a scala 1:50.000 che fu presentata al Secondo Congresso internazionale di geologia a Bologna nel 1881, dopo un durissimo lavoro di rilievi caratterizzato da mancanza di fondi e uomini. Su sua ammissione tale carta necessitò di successive revisioni poiché “la carta fu eseguita molto rapidamente per poterla esporle in quella celebre riunione”. Dal 1882 al 1885 si dedicò alacremente alla revisione della stessa carta, che portò alla realizzazione di una preziosa ed unica monografia dal titolo “Descrizione geologica dell'Isola di Sicilia” che divenne il primo volume delle Memorie descrittive della carta geologica d’Italia del 1886, che gli diede meritata rinomanza tra i geologi.
La Carta Geologica edita dal Regio Ufficio Geologico d’Italia sotto presentata – allegata anche al volume sopracitato- è un foglio in scala 1:500.000 stampato a colori (conservato in più copie presso la Biblioteca dell’ISPRA, appartenente al fondo antico della biblioteca del Servizio Geologico d’Italia) dal Regio Stabilimento Litografico C. Virano a Roma nel 1883.
A destra la legenda delle tinte impiegate per la dimostrazione geologica. In basso sezioni geologiche alla scala di 1:250.000 per le lunghezze e di 1:125.000 per le altezze. Una delle copie reca scritto, sotto al titolo: "La presente serve di quadro d'unione per la carta geologica di Sicilia stampata alla scala di 1:100.000 in 27 fogli" essendovi infatti tracciata la ripartizione dei fogli di quella carta.
Dei 28 fogli in scala 1:100.000 che compongono la Sicilia, ben 9 (Isole
Egadi, Nicosia, Palermo, Termini Imerese, Trapani, Bagheria,
Canicattì, Cefalù e Corleone) furono rilevati da Baldacci in persona e stampati
tra il 1883 ed il 1886 dal Regio Ufficio Geologico.
Foglio 249 Palermo, 1884 |
Foglio 259 Termini Imerese, 1884 |
Il Baldacci, giustamente ritenuto funzionario esperto e di approfondita cultura geologica, ebbe, oltre al rilievo dell’isola di Sicilia, altri incarichi importanti, come lo studio dei serbatoi d'irrigazione dell'Emilia Romagna, dell'acquedotto delle Puglie e, insieme a Bernardino Lotti, si occupò del rilievo geologico per la ferrovia direttissima Bologna-Firenze e della tratta Genova-Milano e Cuneo-Ventimiglia. Studiò approfonditamente la geologia dell’Isola d’Ischia a seguito del terremoto di Casamicciola del 1883. Nel 1882 fu inviato nel Caucaso a studiare le miniere di zolfo per metterle in relazione a quelle siciliane (lavoro edito nel 1883), eseguì il rilievo geologico del Montenegro e nel biennio 1888-89 una ricognizione geomineraria in Tunisia ed in Eritrea, del quale rimane la prima carta geologica della zona compresa tra Massaua e Adigrat realizzata nel 1891. Nel 1905 fu inviato in Louisiana (USA) per studiare le condizioni minerarie ed economiche, in relazione specialmente alle preoccupazioni che la produzione mineraria di quella regione dava all'industria italiana.
Tra i suoi lavori scientifici particolarmente pregiata è la produzione cartografica geologica. Lasciò una trentina di pubblicazioni di geologia e mineraria, tra le quali ricordiamo:
- Giacimenti solfiferi del Caucaso. Boll. R. Com. Geol. It., 1883;
- Alcune osservazioni sul terremoto avvenuto all'isola d'Ischia il 28 luglio 1883. Boll. R. Com. Geol. It., 1883;
- Ricognizione geologico-mineraria del Montenegro. Boll. R. Com. Geol. It., 1886;
- Osservazioni fatte nella Colonia Eritrea. Roma, 1891;
- Il Sele. 1896;
- Il giacimento solfifero della Louisiana. Roma, 1906;
- Studio sui giacimenti minerari della Colonia Eritrea. Roma, 1910;
- La carta geologica d'Italia. Boll. R. Com. Geol. It., 1911.
Molte delle pubblicazioni e tutta la cartografia
conosciuta di Luigi Baldacci è conservata presso la Biblioteca ISPRA
di Roma.
Catalogo on line interrogabile all’indirizzo: https://opac.isprambiente.it
Catalogo on line interrogabile all’indirizzo: https://opac.isprambiente.it
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